Moreno Burattini: un vulcanologo paroliere

Le parole sono una delle risorse più incredibili e potenti di cui dispone l’uomo. Con le parole si scrivono trattati di pace e di guerra, si sanciscono matrimoni e divorzi, si condannano e liberano intere civiltà. Sono incontenibile eruzione dell’intelletto. Quando penso a Moreno Burattini mi viene naturale inquadrarlo come un vulcanologo che si muove tra le parole con disinvoltura e destrezza. Moreno con le parole ci vive; da vorace lettore prima e da tessitore di trame poi. Pubblica la sua prima storia per la Sergio Bonelli Editore nel 1991 e diventa responsabile unendosi indissolubilmente, nell’ultimo ventennio, al rilancio dell’evergreen di casa Bonelli; Zagor (personaggio a cui sono particolarmente legato dall’infanzia, come ho già scritto in altra occasione qui). 

Ne diventa principale autore testi, per quanto riguarda il numero delle trame elaborate, e curatore (editor) della collana. Da anni Zagor mantiene un numero costante di affezionati, dimostrandosi testata inossidabile e ricca di appeal. 

Moreno non è solo sceneggiatore di fumetti (e a quel “solo” ci sarebbe già da disquisire per intere pagine), ma è anche scrittore, critico specializzato e curatore. Nonchè vincitore di numerosi premi assegnatigli da riviste e organi specializzati. Una delle sue peculiarità è quella di saper mantenere un rapporto disponibile, aperto e cordiale con chiunque. Lo seguo e stimo ormai da diversi anni, ed ho letto migliaia di sue pagine scritte, sullo spirito con la scure e su numerose altre pubblicazioni. Dal 2010 l’appuntamento con il suo blog personale, dove tratta di fumetti, libri, viaggi è punto fisso dei miei vagabondaggi in rete, ed ho avuto il piacere di poter instaurare con lui un sempre interessante scambio di opinioni. Moreno però, da bravo divulgatore del verbo fumetto, ha ulteriormente allargato la sua presenza sul web con altri frequentatissimi social, come facebook e twitter. Proprio sul primo dei due mi ha fatto il gradito regalo di postare una recensione dedicata al mio primo romanzo, Fiori nella Neve. Rivolgendogli una attenta analisi, come sua abitudine, che puoi trovare qui.