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martedì 11 marzo 2025

Un anno dopo

Sono trascorsi dieci mesi esatti dall’ultimo articolo pubblicato su questo spazio, riservato perlopiù alla produzione narrativa personale di stampo indipendente. Dopo circa un anno dalla presentazione della trilogia Steampunk, dedicata ad Anice e al mondo ambientato in pieno XIX° secolo, è arrivato il momento di svelare il nuovo lavoro in dirittura d’arrivo.

Rispettiamo le anticipazioni
Sempre su queste colonne, ho preannunciato la realizzazione di una prossima trilogia, sempre in tematica Steampunk – genere che mi permette di percorrere le fondamenta della storia attraverso una chirurgica operazione d’inventiva – basata sulle gesta di una protagonista ambigua e antieroina. La giovane adolescente Iolanda, figlia di un nobile caduto in disgrazia e rimessosi in gioco come macchinista di locomotive a vapore, nasconde la sua natura dietro un cumulo di segreti e bugie, amarezza e profondo amore verso una figura materna che, involontariamente, segna il suo cammino di donna.


Un passo indietro
Ma chi sono gli antieroi? Iolanda ne simboleggia diverse peculiarità e sembra non aver nessun interesse ad abbracciare il perbenismo imperante dei campioni valorosi di certi romanzi d’avventura: la giovane figlia di un ferroviere incarna il politicamente scorretto ripudiato – sulla carta – dalla società moderna ma che è ai cardini della nostra stessa collettività. L’antieroe manca d’idealismo e moralità, bazzica tra narcisismo e imbroglio, non è un elemento che gioca per la squadra, ma è semmai un convinto individualista

Il bisogno di un'antieroina
Se guardiamo alla narrativa di buona parte del XX° secolo, la figura femminile è un elemento di contorno, puramente estetico e che poco incide nel tessuto della storia. Questa visione attraversa ogni genere di media: dal libro, al fumetto, al cinema. Un paio di esempi? La ragazza invisibile dei Fantastici Quattro, al suo esordio e per diversi anni a venire, ha come unico potere quello di… scomparire. La Marion di Indiana Jones ne I predatori dell’arca perduta ha la sola funzione di… gridare isterica per la maggior parte della pellicola. Il ruolo della donna si evolve solo sul finire dello scorso secolo, nel quale diviene interprete principale. Ma, come giusto che sia, recuperando le peculiarità della femme fatale del genere noir, la donna presenta sfumature caratteriali che la rendono l’archetipo perfetto della parola “antieroe”. Nella mia narrativa non esiste nessuna figura femminile monotematica; persino Caprice, all’apparenza tanto verginale, ha un profondo lato oscuro da strega.

Ambientazione leggera apparente
Il vero protagonista di ogni mio lavoro è il territorio e la sua collocazione storica: attorno ad essi nasce e si sviluppa la narrazione. Se le radici dello Steampunk sono individuate nel secolo XIX° e in luoghi anglosassoni, nel nuovo libro l’ubicazione è in una Milano retrò, agli albori dell’industrializzazione e delle sommosse contadine. Il tessuto sociale milanese, affrontato con ironia e apparente leggerezza, è invece ricostruito con la massima attenzione e rispetto dei dettagli. La difficoltà maggiore del genere letterario che ho scelto di proporre è proprio questa: rendere credibile ciò che sembrerebbe incredibile.


Corvina da testa a piedi
Come preannunciato, il personaggio principale di Figlia del vapore, titolo della prossima opera, è una ragazza enigmatica e avveniristica nella società patriarcale e sottomessa al governo monarchico di fine Ottocento e inizio Novecento. Ma con le bizzarre libertà proposte dal filone fantastico di una tecnologia anacronistica. Sprezzante e insolente, vestita sempre di scuro, Iolanda è quanto di più lontano possibile della maggior parte delle sue morigerate coetanee: una mosca bianca, anzi, una mosca decisamente nera… e tra poco ai nastri di partenza.

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